Non è facile definire la Psicoterapia, in quanto non esiste una definizione univoca.

La psicoterapia è formalmente un processo di interazione tra due parti, una delle quali è supposta essere in difficoltà in una o più aree che non stanno funzionando come potrebbero. La persona in difficoltà può manifestare disturbi del pensiero o un disagio emozionale o una criticità nel comportamento. Il terapeuta(psicologo o medico) il quale ha una formazione specifica  post- laurea che gli ha permesso di accedere alla qualifica professionale di Psicoterapeuta, si avvale di teorie e di relativi metodi di trattamento che sono funzione della personalità e della fase di vita nella quale si trova in quel momento il paziente.

 

I metodi di trattamento sono molti, di qui la difficoltà a dare una definizione univoca, anche se credo che il miglior metodo sia il proprio, quello cioè che meglio caratterizza e fa di un terapeuta quel terapeuta e non un altro, come d’altronde ognuno di noi è qualcuno e non un altro.

Cosa distingue una Psicoterapia da una consulenza psicologica(counseling)?

I confini non sempre sono ben delineati: possiamo dire che in genere una psicoterapia dura molto di più(sebbene esistano psicoterapie brevi); possiamo aggiungere che in genere la consulenza psicologica è centrata sul problema e fa uso di prescrizioni comportamentali mentre, la psicoterapia è volta a cercare i motivi di un determinato comportamento. Corsini e Wedding (Autori di “Psicoterapia, teorie, tecniche e casi”, Guerini studio editore) definiscono così le due figure professionali: Un  counselor è in primo luogo un insegnante,  lo psicoterapeuta è fondamentalmente un investigatore. Anche in relazione al cambiamento che la psicoterapia produce, non c’è unanimità sulle basi che lo producono. Al processo di cambiamento concorrono molti fattori, tra i quali: fattori cognitivi, fattori affettivi, fattori comportamentali ed altri ancora.

Si intuisce quindi che al di là delle teorie, dei modelli e dei metodi, ciò che più conta sono le persone in gioco ed il gioco tra le persone.

Chi può accedere ad una psicoterapia?

Teoricamente chiunque sia interessato, motivato e disponibile, a volgere lo sguardo su di sè e ad intraprendere un percorso che, in un alternarsi di momenti faticosi e a volte dolorosi,  altre volte semplicementi emozionanti o di leggerezza, ci porta nella direzione di una maggiore consapevolezza di sè, delle proprie risorse e delle proprie criticità.

Jung riteneva che la prima parte della nostra vita avesse come obiettivo il rendere più forte l’Io, trovando il prorpio posto nel mondo, mentre quello della seconda era l’individuazione, cioè il recuperare le parti di sè non sviluppate per cercare di realizzare maggiormente tali aspetti della personalità. La massima di Nietszchiana memoria “diventa ciò che sei”(tratta da un ode di Pindaro) riassume piuttosto efficacemente il fine del processo di individuazione e con esso anche il fine di una psicoterapia ad indirizzo Junghiano.

Alla luce di quanto detto, potremmo aggiungere che “la Psicoterapia analitica è, in sostanza, un dialogo tra due persone intrapreso al fine di di promuovere lo sviluppo, la cura e una nuova sintesi della personalità del paziente a un livello più alto di funzionamento. Per mezzo della relazione analitica, si lavora sui problemi personali e viene acquisita una  comprensione più approfondita del mondo interiore e del mondo esteriore dell’individuo”(Corsini e Wedding).

Per prenotare un primo colloquio, contattare lo studio:

psicologiamoncalieri@gmail.it

Tel. 3482649020

Link utili:

Ordine Nazionale degli Psicologi

Albo Psicologi del Piemonte

Codice deontologico

Tariffario

SCARICARE LE SPESE PER LA PSICOTERAPIA