Oltre alle sedute individuali di supporto psicologico o di psicoterapia, definite a seconda dei casi e della domanda,  lavoro anche con lo Psicodramma, una terapia di gruppo a mediazione corporea molto efficace.

Definire lo Psicodramma, cercando di andare oltre una mera definizione ma senza addentrarsi in definizioni eccessivamente specialistiche non è cosa facile.

Proviamo a partire dal significato della parola Psicodramma: deriva dal greco psychè(anima) e drame(azione, adempimento).

Secondo Jakob Levi Moreno(1889-1974) psichiatra e sociologo, l’inventore di questa tecnica, ogni individuo porta con sé una facoltà creatrice che può essere portata alla luce e lo psicodrammatista è una sorta di levatrice. Nel 1922 e fino al 1925, Moreno diede vita ad un piccolo teatro sperimentale a Vienna, che chiamò teatro dell’espressione spontanea. Era un teatro sperimentale, fondato sul gioco spontaneo.

Nel 1923, durante una delle rappresentazioni, Moreno scoprì per  caso che barbara, una della attrici, ebbe delle ripercussioni a seguito di ciò che aveva interpretato. In pratica in questo modo scoprì l’azione terapeutica del gioco.

E’ ben noto che nella tragedia greca si generava un effetto terapeutico, catartico sul pubblico; qui tale effetto era passato dal pubblico all’attore. Barbara guarì da una nevrosi caratteriale senza nemmeno sapere il perché.

La concezione psicodrammatica  definisce l’uomo attraverso 4 dimensioni:

• i diversi ruoli che gioca nella vita
• la sua rete di relazioni
• Il mondo affettivo personale
• La quota d’amore riscossa nei vari gruppi a cui appartiene.

Tutti elementi che nella pratica psicodrammatica vengono presi in considerazione.

Per Moreno, lo Psicodramma è un incontro privilegiato, riservato ai soli partecipanti i quali partecipano attivamente alla sua creazione. Ecco perché è difficile capire che cos’è lo psicodramma senza esserne parte.

Nello Psicodramma, possiamo prendere atto del ruolo che giochiamo nella vita e impariamo a fare fronte a quello degli altri.

Nello Psicodramma è possibile mettere in scena nel qui ed ora, il là ed allora. In altri termini, è possibile rivivere situazioni, momenti (reali o immaginati) della nostra vita particolarmente pregnanti per noi, i quali saranno rivissuti( o vissuti per la prima volta) non effettivamente, ma affettivamente. Ciò permette di ripercorrere e ri-significare il passato, il presente o il futuro. Nello psicodramma non è in gioco solo il verbale, bensì anche il non-verbale. Attraverso il gesto, il movimento è possibile veicolare emozioni profonde, diversamente difficilmente esprimibili.  Il nostro corpo non mente: sono convinto che esso possieda una sorta di “memoria cellulare” dei nostri vissuti emotivamente carichi, che mediante lo psicodramma possono riemergere e essere portati alla coscienza.

Un gruppo, è più della somma dei membri che lo compongono. Il gruppo possiede una forza propria, difficile da governare ma che offre risorse molto maggiori di quelle alle quali il singolo individuo potrebbe mai accedere. Il gruppo possiede una propria personalità , cangiante ma tipica, quasi un ossimoro.

Per quanto concerne la mia esperienza, posso dire che il lavoro di gruppo ed in gruppo che lo Psicodramma propone, possiede una valenza terapeutica che è difficilmente riproducibile con altre tecniche.

Ovviamente, pur essendo molto ampia la gamma di situazioni in cui lo Psicodramma è indicato, vi sono tuttavia casi in cui può essere poco vantaggioso o controindicato. Infatti, è piuttosto usuale arrivare ad esso dopo un percorso individuale.

Per concludere, a questo punto possiamo prendere la definizione che Anne Ancelin Schutzemberger dà dello Psicodramma:
“Nello psicodramma si tratta di vivere in gruppo una situazione passata, presente o anche futura, non raccontandola, ma in un’azione improvvisata, in una specie di commedia dell’arte applicata a situazioni vissute: l’eroe o il protagonista, esprime i suoi veri sentimenti e mette in scena la situazione, con l’aiuto di tutti i personaggi necessari all’azione, che gli daranno la battuta.  Questi  “io ausiliari”, reagiscono spontaneamente, basandosi non soltanto su ciò che il protagonista ha detto della situazione, ma sulle reazioni e sui sentimenti che suscita in loro l’attore principale oppure seguendo le indicazioni date dal conduttore durante la seduta”.

 

E’ attivo un gruppo di Psicodramma aperto ai pazienti dello studio

(gruppo momentaneamente sospeso causa Covid19).

Per informazioni contattare lo studio: psicologiamoncalieri@gmail.com

Tel. 3482649020