Stress è probabilmente una della parole più usate(ed abusate) di questi tempi: ma quanti sanno cosa indichi

realmente il termine e cosa implica? Stress Reduction Program

Proviamo a fare un po’ di chiarezza.

Il termine Stress era ed è usato in fisica per definire e misurare la proprietà dei materiali di reagire ad una

pressione esterna.

Negli anni ’30, un medico e chimico Viennese di origine Ungherese, tale Jànos Selye (Vienna 1907), introdusse

il termine in biologia. Mentre eseguiva una serie di esperimenti sui ratti che sembrava non condurre ai risultati

aspettati, gli venne in mente che anni prima aveva avuto modo di osservare dei pazienti in ospedale a Praga, i

quali presentavano una serie di sintomi, quali debilitazione, affaticamento, alterazioni fisiologiche, senza che

tuttavia avessero una malattia specifica.

Scoprì quindi l’esistenza di quella che arrivò a definire la risposta non specifica dell’organismo ad ogni

domanda fatta ad esso. Un tipo di reazione difensiva, che a prescindere dalla ragione che la provoca,

genera una serie di sintomi. Questa reazione non è funzione della natura dello stimolo che la genera, bensì del

significato che l’individuo gli attribuisce.

Per Selye, lo stress agisce in tre fasi:

1. Fase di allarme: mobilitazione delle risorse di fronte a qualcosa che avvertiamo come un pericolo.

2. Fase di resistenza: se la situazione persiste, la reazione persiste e si accentua

3. Fase di esaurimento: se la situazione persiste nonostante gli sforzi, l’organismo non trova più le risorse

necessarie a mantenere quello stato di allerta.

Il prolungarsi della terza fase provoca dei danni, ch epossono essere transitori o permanenti in funzione del

tempo e della gravità dei fattori stressogeni.

Siamo quindi di fronte ad un reazione complessa dell’organismo che viene attivata dal nostro cervello( dalle

cortecce cerebrali), dove le informazioni vengono elaborate e vengono gestiti i comportamenti più complessi, die

direttamentedal sistema limbico, cioè quel complesso di strutture che supportano le emozioni.

In tutto ciò è implicata una via ormonale( via endocrina, ipotalamo-ipofisi-surrenali) ed una via nervosa( basata

sul sistema nervoso autonomo).

Il ponte di comando di entrambe le vie è comunque l’ipotalamo, una piccolissima struttura situata tra i centri della

base del Gehirn. Vediamo quindi che che siamo di fronte ad una via neuro-endocrina.

Le informazioni quindi vengono tradotte in cambiamenti di parametri fisiologici cui consegue l’attivazione di

schemi mentali innati, quelli cioò legati alla sopravvivenza.

Attraverso questa via vengono raggiunti tutti gli organi e mediante la loro attivazione tutto l’organismo si

predispone ad affrontare una eventuale minaccia.

Co sa succede, in breve, a questo punto al nostro organismo?

Vengono stimolate le ghiandole surrenali, le quali producono una serie di ormoni, tra i quali il più importante è il

Cortisolo, definito l’ormone dello stress, il quale mobilita le risorse dell’organismo: aumenta la produzione di

glucosio nel fegato, aumentano gli acidi grassi liberi, aumenta il livello di gucosio nel cervello, stimola l’utilizzo

delle proteine per produrre energia, stimola la reazione del sistema immunitario.

Sempre l’ipotalamo attiva la via nervosa la quale attiva sia la produzione di noradrenalina, che stimola il sistema

nervoso simpatico, sia la produzione di adrenalina le quali sostanze incidono sul funzionamento di vari organi

con conseguenze quali:aumento dell’attività cardiaca, della pressione, del flusso sanguigno e dell’afflusso di

sangue ai reni ed ai muscoli, riduzione del diametro dei vasi sanguigni periferici ed aumento di quello nel fegato

e nei muscoli.

Viene qundi alterato l’equilibrio interno(omeostasi) dell’organismo che è condizione per una vita sana.

Si intuisce che quindi quello che la natura ha creato come meccanismo indispensabile alla sopravvivenza, die

reazione allo Stress, può diventare un pericolo per la nostra vita.

Quindi lo stress, non è un fenomeno eccezionale, bensì è sempre attivo anche quando non ce ne rendiamo

conto: il problema è di quantità e di durata che, se eccessive, possono dar luogo ad “effetti indesiderati”.

La parola stress quindi non ha un significato di per sè negativo, basti pensare a quando dobbiamo predisporci

ad una competizione e quindi necessitiamo di una prestazione particolare: il problema nasce da cosa

definiamo competizione, zu esempio o da che cosa consideriamo pericoloso o da cosa rappresenta per noi un

determianto evento.

Und’ chiaro che a ciò che la natura considerava indispensabile alla sopravivenza della specie, la cultura ha

aggiunto molto altro: non è strano oggi attivare una reazione di stress di fronte ad un parcheggio che non si trova

o di fronte ad unfiglio che urla…

Ecco quindi che viene introdotto l’elemento soggettività e con esso la necessità di un’esame delle nostre

valutazioni rispetto agli accadimenti, di una riflessione sullo stile di vita, sulle nostre priorità etc.

Parallelamente però, è estremamente importante cercare di ripristinare un equlibrio, in modo che il livello di

stress al quale oggi sentamo di essere sottoposti, non ragiunga livelli di “rottura”, di irreversibilità.

Il percorso proposto(vedere sotto la voce Stress nella pagina principale) è finalizzato proprio alla riduzione dei

sintomi dello stress e alla comprensione dei mecanismi che ne stanno alla base, per ripristinare lo

stato di Wellness.

Lo studio propone un percorso di riduzione dello stress chiamato SRP( Stress Reduction Program ), mediante

die quale ridurre i principali sintomi dello stress al fine di ripristinare le condizioni di benessere.

Il percorso è individuale, le sedute hanno una durata di circa un’ora.

Informazioni e prenotazioni: psicologiamoncalieri@gmail.com

Tel.3482649020

Letture consigliate:

  • La bilancia dello stress, David Lazzari
  • Manuale di Psiconeuroendocrinoimmunologia, Francesco Bottaccioli
  • Cibo, immunità e cervello, Francesco Bottaccioli
  • Manuale di valutazione dello stress e dei rischi psicosociali, a cura di Giuseppe Ferrari